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domingo, 11 de diciembre de 2011

Mio santo padrone: sacerdote e catechista

Il Beato Cesare de Bus nasce a Cavaillon, città della Provenza, il 3 febbraio del 1544, il settimo di una famiglia di tredici figli. La famiglia de Bus, di origini italiane, è profondamente cristiana e, sulle ginocchia della sua mamma, Cesare impara ad amare Dio e a servirlo nella gioia.

Accogliente e riservato nello stesso tempo, i suoi doni artistici si manifestano sempre di più. Il suo spirito poetico, infatti, è ascoltato e applaudito negli ambienti raffinati della borghesia provenzale. Trascinato quasi a sua insaputa nella vita mondana dei suoi tempi, Cesare si allontana da Dio: egli diventa un cortigiano ambizioso e disimpegnato come tutti gli altri.

Dio che veglia su di lui, gli mette a fianco due semplici amici: Antonietta Reveillade, una dama di compagnia spesso presente a casa sua, e Luigi Guyot, un sarto che si impegnava come sacrestano della cattedrale. Mentre Antonietta parla a Cesare e lo provoca, Luigi prega per lui.

Una sera, mentre Cesare si appresta a raggiungere un gruppo di amici, è improvvisamente toccato dalla grazia di Dio. Nel suo cuore sente una voce: "Tu vai di nuovo a crocifiggermi!". Questa è la vittoria dell'amore sul peccato. Cesare, allora, prende una decisione e si ripromette: "Passerò attraverso la porta stretta e salirò i sentieri scoscesi che conducono alla salvezza!".

A 32 anni, Cesare riprende gli studi con coraggio e umiltà. Una domenica d'agosto del 1582 è ordinato sacerdote. Dopo questa data, il suo apostolato non cessa di organizzarsi e svilupparsi. Tutta la Provenza beneficia del suo annuncio convinto della Parola di Dio. Catechista geniale, Cesare vuole bene e predilige i bambini e per loro mette a punto delle catechesi adatte alla loro età. Per il ministero della Parola e della catechesi fonda una congregazione di sacerdoti, i Padri Dottrinari, per insegnare la Dottrina Cristiana a tutti i livelli.

Pur essendo cieco dal 1594, la sua passione per la salvezza delle anime non conosce riposo. Cesare si impegna a rimanere intimamente unito a Dio e il suo stile di vita è esemplare. Il mattino di Pasqua, il 15 aprile del 1607, dopo molte sofferenze muore sotto la protezione e i sorriso di Maria, la Vergine madre di Gesù e madre nostra.

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