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Madonna di "El Quinche"




LA VERGINE DEL QUINCHE
PADRONA DEL ECUADOR

DESCRIZIONE
La imagine è una delicata scultura fatta di legno de cedro. La misura è di 62 centimetri di alteza. Viene coperta con un ampio vestito coperto di pietre preziose e ricamato con fili di oro e argento che permettono di vedere solo il suo volto bruno.

La Vergine porta nella mano destra un cetro en ella sinistra sostene il Gesù Bambino che sta bendicendo mentre sostene pure lui una pala di oro incoronata con una croce. Ai piedi della Madona sta la luna fatta in argento.

Tutti due portano corone di oro e pietre preziose che mostrano la generosità del popolo ecuadoriano. C’e anche la tradizione di cambiarle il vestito ogni anno essendo sempre un onore poter fare il dono alla Vergine.
Il volto di Gesù e pure bruno, ricordando ai bambini indigeni della zona. La madre rapressenta la mezcola tra la razza spagnola e la inca. Il naso fino, la faccia ovale e le labbra sottili in una boca piccola. Li occhi leggeramente cinessi e uno sguardo triste che la fanno sprimere dolcezza.

E tanto popolare specialmente tra li indigeni che la chiamanno “La Pequerlita”. Ci sono tantissimi canti nei linguaggi ancestrali come il quechua, jìbaro, ahua e senzaltro in spagnolo.

STORIA
Alla fine del secolo 16 con l’arrivo degli spagnoli alla Sud America, inizia la evangelizazione degli indigeni. C’erano tanti pregiudizi da parte loro che furono parte di quel tempo. Si credeva che loro erano cattivissimi, capaci dei più grandi mali o alla rovescia stremadamente buoni (buon savage).Con la evangelizazione arriba pure la devoziona mariana, specialmente quella della Vergine di Guadalupe.

Nel piccolo paese chiamato Guapulo, si venerava da 1561, un dipinto della Madona. Venti anni dopo, un grupo di gente che lavorava nel comercio e alcuni studiosi hanno formato la Confraternita della Vergine di Gaudalupe. E stato Diego de Robles, un famoso scultore spagnolo di imagine sacre, chi ha solpito nel 1587 la bella imagine della Vergine di Guapulo. Da quel momento miriade di pellegrini arrivavano nel santuario. Lo stesso scultore è l’autore di altre due imagini molto venérate in Ecuador: la Madona del Cisne (città di Loja) e la Madona di Cicalpa (Chimborazo).

Desiderosi di avere anche loro una prottetrice, gli indigeni di Lumbisi, un paeseto vicino alla valle di Cumbayà, chiessero a Diego de Robles di fare loro altra imagine per portarla nella Chiesa sua. Avevano pure la esperanza di ricevere pure loro i miracoli che si faccevano a Guapulo. Purtropo finita la imagine, gli indigeni non avevano il soldi per pagare. Robles ha dovuto cercare altri compratori.

In quel tempo Oyacachi, un piccolo paese indígena vicino alle montagne del ovest, al est di Quito, era minaciato per una terribile piaga di orsi che avevano amassato alcuni bambini. Perciò avevano dovuto traslocarsi alcune volte. Cercando un luogo sicuro, trovarono una caverna. Un giorni passo vicina a questa caverna una donna bellissima, che sembrava straniera, bianca e con i Capelli lungui, portando un bambino in braccia. Lei aveva promesso loro che gli salvarebbe degli orzi sotto una condizione : accettare la fede cattolica. Dopo fare la sua proposta aveva detto loro che doveva andaré fino a El Quinche quella stessa notte. Loro sapevano che era imposibile arrivare in tempo. La strada era pericolosa e scivolosa. In più, era troppo lontano. Questo capito tre volte. Finalmente gli indigeni capirono che quello era un segno divino e deciderono farsi cristiani. Un sacerdote de un paese vicino fu a evangelizargli e loro costruirono un altare nella caverna, dopo di che sparirono gli orzi. In quel momento solo li mancava una imagine católica per venerare. Avendo saputo questo Diego de Robles prende la imagine fatta e va a l’incontro degli oyacacensis, era il anno 1590. Loro hanno riconosciuto nella imagine alla donna misteriosa che gli aveva visitato. Da quel momento fu venerata nel altare della caverna e perciò è consciuta come “La Virgen de la Peña”.

E interesante scoprire come per quella gente quando appena cominciava la evangelizazione erano gli indigeni chi cercavano le immagine. Sembrerebbe che c’era gia il desiderio di rappresentare in sculture la fede.
Ci sono due spiegazioni dalla tradizione di perchè oggi la imnagine non è in Oyacachi ma in El Quinche. La prima afferma che il camino per arrivare a Oyacachi era troppo dificile e lungo per i pellegrini. Secondo l’storiatore Luis Florencia Leòn le strade che portavano a Oyacachi erano pericolossisimi. Si dice pure che il capo di Oyacachi Luis de Quisiñan dopo tanti anni di matrimonio non era riscito ad avere figli e si è rivolto alla Vergine di El Quinche per chiedere lei la grazia. Dopo di questo li sono nati due gemelli. La gioia fu così grande che prepararono un banchetto e una grande festa. Dopo avere bevuto tropo, il capo si è dimenticato della fede cattolica e tornando ai suoi antiche soperstizioni ordino di portargli la testa di un orzo. Poi avendola mezzo sopra un altare. Pure li aveva mezzo i vestiti della Madonna. La noticia è arrivata súbito a Quito. La gente fedele era sacandalizzata. Comunque in marzo di 1604 la immagine fu portata nel antico paese di El Quinche e in quel stesso anno comincio la costruzione del santuario.

Così come la misteriosa donna doveva ritornare a El Quinche, pure la immagine fatta per Robles doveva fare lo stesso percorso. La sua fama era gia abastanza grande e molti pellegrini la cercavano ad Oyacachi. Secondo la storia è stata una decissione del Vescovo di Quito, Fray Luis Lòpez de Solìs, chi ha ordinato il trasloco.

Dopo annalizare le raggioni date per traslocare la immagine da Oyacachi a El Quinche, possiamo capire quello che era acaduto. Per cominciare la offessa contro la immagine e poi la idolatría degli indigeni quando hanno portato la testa del orzo, averlo mezzo sopra l’altare e usato i vestiti della Madonna. Il fatto, non único in quel tempo, accade perchè loro ancora non capivano bene il significato delle immagine sacre e la sua evangelizazione non era ancora profonda.

Nello stesso anno, 1604, è cominciata la costruzione de un santuario in onore della immagine di Oyacachi, ma nel antico luogo di El Quinche. Nel 1630 comincia una nueva Chiesa nel attuale paese. Nel anno 1698 il comune di Quito nomina alla Vergine di El Quinche come padrona e protettrice a traverso di un giuramento pubblico. Quel giorno fu dichiarato festa come ringraziamento alla Madonna. Era il 20 giunio. Tuttavia essa non è la data attuale della festa che si fa il 21 di noviembre, giorno nel quale la Chiesa celebra la Presentazione della Vergine.

In quel santuario è stata venerata fino alla fine del seccolo 19 e fu distrutto nel 1913. Nel due febraio 1905, il Vicario Capitulare Ulpiano Pèrez Quiñònez, aveva benedetto la prima pietra del nuovo e attuale santuario. Si cercava farlo simile alla basilica di Santa Maria la Maggiore, a Roma. Fu finita la costruzione nel 1927. Il 20 giunio del 1943 la immagine fu portata a Quito per la sua incoronazione canonica.

DAL 1895 AL 1943
Alla fine del secolo 19, en 1895, inizio in Ecuador una revoluzione liberale che cercava principalmente scollegare la Chiesa de lo Stato. Capito così che i clerici che durante deceni avevano fatto parte della struttura del governo ufficiale, furono costretti ad abandonare lo scenario pubblico e mantenersi nel ambito privato.
La Chiesa nel Ecuador cercò di difendersi e supratutto curare la fede cattolica, in pericolo perchè attacata del “Liberalismo”. Una delle più forte strategie è stata la devozione alla Vergine di “El Quinche”. Tutta questa lotta accade tra il 1895 anno di inizio della Revoluzione e il 1943 anno della incoronazione della Vergine.

Nelle tre ultimi decade del secolo 19, la Chiesa cattolica nel Ecuador fu attacata e debilitata istituzionalmente per le idee liberali e la corrente “progresista” arrivata al potere dopo il governo di Gabriel Garcia Moreno. Come conseguenza i clerici subirono la decrescita della sua presenza e della sua autorità a livello civile, pure morale.

Con la revoluzione dal 1895 le cose andorono peggio perchè il vincitore partito liberale aveva come obiettivo metere la Chiesa soto il suo controllo e lacizare lo stato. Furano cacciati via cinque vescovi.

Una volta scelto presidente il Generale Eloy Alfaro furano aprobate alcune missure contro la Chiesa e la dottrina cattolica. In primo luogo la secolarizazione delle scuole viettando la presenza del clero. La legge della liberta dei culti. In 1898 il vieto ai diezmi, nel 1900 la secolarizazione dei cimiteri e la rinuncia alla consacrazione al Sacro Cuore, padrone della nazione. Nel 1903 la legge del matrimonio civile. Nel 1904, sotto la presidenza di Leonidas Plaza, una legge per soprimire i noviziati.

Il arcivescovo di Quito, Federico Gonzàlez Suàrez cercava sempre di lottare contro queste leggi, ma sempre il potere dello stato riusciva a guadagnare quello che voleva. Tuttavia arrivato il 1906 e vedendo che non potevano governare la Chiesa, fu decretata la separazione dei due poteri.

Uno degli punti che chiama di più la atenzione quando si estudia la storia della Vergine di El Quinche nel secolo XX è il grande fervore che gli ecuadoriani, sopratutto del centro della nazione, hanno per lei.

La idea di incoronare la Madonna fu del arcivescovo di Quito Manuel Marìa Pòlit en 1931, pero i documenti ufficiali dicono che è stato Federico Gonzàlez Suàrez chi preparo il terreno. E stato lui a costruire il santuario della Madonna, finito nel 1917, anno pure della sua morte.

Monsignor Gonzàlez Suàrez cercava pure di imprimere uno splendore maggiore al culto della Madonna. Nel 1907 chiamo alla Società Operaria di Nostra Signora di El Quinche per impegnare loro nella festa che si doveva fare ogni mese di novembre. Il loro impegno era aparechiare l’altare della Vergine. Per far crescere la devozione e rinnovare la esperanza del popolo cattolico ordino portare la immagine in visita per alcune città importanti, ma soffermandola nel cammino anche nei piccoli paesi. Così la devozione e la esperanza diventavano forti.

Nel 1910 scrisse un documento per regolare i pellegrinaggi e sistemargli. Con tutto questo lascio a posto la prima parte della opera, poi sarà il arcivescovo pòlit a far crescere ancora di più la forza di questa devozione.
Finalmente il 20 giunio del di 1943 viene incoronata come Regina nazionale del Ecuador, davanti quindici milla persone, benchè fuori del Campo de Polo, millaia restarono ad aspettare perchè dentro non c’era posto.

DEVOZIONE
Ogni mese di noviembre millaia di devoti della Vergine di El Quinche, la maggioranza poveri, fanno un pellegrinaggio al santuario. Sono 60 kilometri da la capitale Quito che si fanno a piedi, per ringraziare per le grazie ricevute. Si parla di 800.000 pellegrini nei giorni della festa.

Da 400 anni si parla di tantissimi miracoli ricevuti per intercessione della Madonna. Molti sono dipinti che restano nella Chiesa di El Quinche. Tra questi ci sono guariggioni miracolosi di malatía in tappa terminale e di sopravissuti a incidente gravi.

I fedeli della Vergine consciuta pure come la “Omota” che significa piccola iniziano il pellegrinaggio durante la será e camminano per ore fino ad arrivare al Santuario per sentire la mesa.

Gli ecuadoriani portano questa devozione dovunque arrivano. Essenco così che a Roma, nella Chiesa di Santa Maria in Via si venera anche una replica della Madonna del Quinche. Ormai è diventata un segno della presenza della nostra nazione, dei nostri cari.

P. Cèsar Piechestein
ilpreteditutti