Carissimi fratelli,
la terza domenica del Avvento ha un nome particolare: Gaudete (rallegratevi). Se vi siete accorti le due letture ci invitavano a gioire. Nel salmo responsoriale abbiamo cantato il Magnificat della Madonna, che esulta di gioia in Dio. Ma tutta questa gioia cristiana ha una sola radice ed è questo ciò che la Chiesa ci vuole ricordare.
Immaginate un cagnolino legato tutto il giorno. Visualizzate lo stesso cane nel momento che viene slegato: corre in circoli, abbaia forte, salta e saluta al padrone. Tutto per manifestare la gioia di sentirsi libero. Più meno così si sente l’anima dopo di essere liberata dalla condanna eterna, dalla legatura del suo peccato.
Credo che tutti abbiamo fatto l’esperienza del perdono. Non ci sono parole per descrivere la sensazione di libertà e di pace dopo ricevere la remissione delle nostre colpe. Questa emozione la possiamo esperimentare ogni volta che ci confessiamo con vero dolore dei nostri peccati. E’ questa la gioia che ci invita a vivere la parola di Dio che abbiamo letto nella domenica “Gaudete”.
Così come San Giovanni è la voce che annunzia il Cristo che porta il perdono e la salvezza, soltanto chi ha fatto questa esperienza del sacramento della riconciliazione, sarà capace di annunziare il tempo di grazia del Signore. La Parola ci invita a ricevere il perdono e ad aiutare ai nostri fratelli a riceverlo. Solo così potremmo tutti gioire e goderci la pace che Gesù ha portato al mondo.
Fino al Cielo.
P. César Piechestein
ilpreteditutti
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