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martes, 8 de marzo de 2011

Il Vangelo della Domenica - IX del Tempo Ordinario

Carissimi fratelli,
quando nel Vangelo il signore annuncia che non riconoscerà a quelli che sebbene avevano fatto tante cose buone (profetato, scacciato demoni, prodigi) ci vuole insegnare un’importante lezione. Non basta con fare del bene se non lo facciamo essendo buoni.

Per spiegarlo vi racconto ciò che è successo nel mio paese alcuni anni fa. Una rivista molto importante offriva un articolo che parlava di Lady Di e Madre Teresa di Calcuta. Si intitolava “Due donne sante”. Siccome entrambi erano morte nello stesso anno, il giornalista aveva deciso di paragonarle, parlando di come entrambi aiutavano i poveri e come la gente aveva pianto la loro morte. Ma in nessun momento parlava della grande differenza esistente tra la vita della principessa e quella della suora.

E’ vero che Lady Di aiutava i bisognosi, pero è anche vero che era tristemente famosa per la sua vita amorosa. Dicono che l’uomo che era insieme a lei il giorno della sua morto era il suo amante. 

E’ anche vero che la Madre Teresa, oggi beata, serviva ai poveri 24 ore su 24, tutti i giorni del anno. E’ la fondatrice di una congregazione religiosa che continua la sua opera di servizio attraverso le sue figlie spirituali e la sue virtù eroiche sono state riconosciute per la Chiesa.

Come vedete non c’è paragone possibile. Così possiamo capire che non basta con fare qualcosa buona, se non facciamo la volontà di Dio, costruiamo su sabbia. Non è abbastanza fare il bene, dobbiamo essere santi.

Oggi Gesù ci chiama ad essere come l’uomo saggio che costruisce la sua “casa” sulla roccia. Lui è la nostra roccia, il nostro motore. La Beata Madre Teresa diceva sempre “Lo facciamo tutto per Gesù” ed è questa la autentica vita cristiana, il vero amore a Dio tradotto in amore al prossimo.
Fino al Cielo.

P. César Piechestein
ilpreteditutti

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