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jueves, 30 de diciembre de 2010

Il Vangelo della Domenica - Domenica della Santa Famiglia

Carissimi fratelli,

Domenica scorsa abbiamo celebrato due grandi feste: la Santa Famiglia e Santo Stefano. Sicuro deve esserci un messaggio che mette insieme queste due celebrazioni . Sono convinto che la parola chiave è coraggio.

Tanti credono che se siamo fedeli il Signore ci farà la vita più facile. Molti ancora affermano che c’è un rapporto stretto tra fede e benessere. Tanti, purtroppo invece di cercare in Dio la forza e il coraggio, sperano di Lui rifugio e soluzioni.

Lo abbiamo ricevuto, adesso dobbiamo portarlo.
Il passaggio che abbiamo letto ci ricorda che il Bambino Gesù, appena nato, ha dovuto scappare insieme Giuseppe e Maria, per salvare la vita. Erode voleva ammazzare il Messia perché vedeva in Lui un pericolo per il suo potere. Una volta morto Erode sono riusciti a rientrare in Israele, ma nascosti in Nazareth, perché Archelao era così cattivo come suo padre. Nemmeno a suo proprio Figlio Dio fa facili le cose. La vita è piena di ostacoli, non per farci cadere, ma per allenarci, per farci diventare più forti.

Santo Stefano predicava con energia, senza riposo, benché sapeva che sua parola non era accolta bene da parte delle autorità ebrea. Poteva avere taciuto ed evitare tanti problemi, ma non avrebbe adempiuto sua missione. La sua perseveranza li costo la vita. Dio fu la sua fortezza e saggezza per andare avanti , anche la sua misericordia ha ricevuto per perdonare i suoi assassini .

Se Dio non ha tolto ne alla Santa Famiglia, ne a nessun santo le difficoltà ne le sofferenze della vita, perché dovrebbe farlo con noi ? Dobbiamo accettare che la vita in questo mondo non è perfetta nemmeno rosata. Ciascuno ha una parte di problemi e dolori che portare avanti, è la nostra croce. Non serve a niente rifiutarla o chiedere al Signore che ci la tolga. Ma sicuramente ci darà la forza per portarla, infatti ce’la offre tutti giorni nei sacramenti, nella sua Parola, a traverso la preghiera.

Essendo finito il tempo di avvento, tempo per prepararci, adesso dobbiamo vivere il tempo liturgico di Natale, che finirà colla festa del Battesimo del Signore. Questo tempo ci deve servire per, avendo ricevuto a Gesù adesso dobbiamo portarlo a tutti quelli che ancora non lo conoscono. Dobbiamo diventare portatori della Luce. Andiamo al’incontro delle nostre difficoltà con coraggio, sapendo che Dio è con noi e così potremo illuminare il mondo del benessere e farli capire che la cosa più importante è il amore. E non c’è amore senza sacrificio, ne sacrificio senza dolore.
Fino al Cielo.
P. Cèsar Piechestein
ilpreteditutti

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