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domingo, 5 de febrero de 2012

Domenica V del Tempo Ordinario - Fare vita il Vangelo

Carissimi fratelli,
La compassione è un sentimento molto legato al amore, alla carità. Compatire significa sentire-con, essere capace di mettersi nei panni degli altri. Ma non è soltanto il sentimento ma ciò che ti muove ad agire per aiutare a chi soffre. Gesù si fece in tutto uguale a noi tranne il peccato. Condivide con noi tutti i nostri sentimenti ed emozioni, tranne quelle peccaminose. Allora era logico che davanti alla sofferenza della suocera di Pietro si mettessi a guarirla. Ebbe compassione di lei e di tutta la sua famiglia.

E’ anche importante sottolineare come anche lei risponde a questa carità, e subito si mette a servire. Amore con amore si paga. In questa donna troviamo un esempio che dobbiamo imitare. San Paolo nella seconda lettura ci conferma quest’affermazione. Lui insiste che deve servire e farlo predicando il Vangelo.

Tutti noi abbiamo delle necessità, preoccupazioni o problemi per i quali preghiamo l’aiuto di Dio. Speriamo in Lui, aspettiamo una risposta che ci permetta superare ciò che ci fa soffrire. Forse davanti a questo brano del Vangelo ci possiamo domandare: perché a lei le stata tolta la sofferenza a me no? Sicuramente dobbiamo pensare bene, magari questo non è il ragionamento più giusto.

Ogni uno di noi è stato guarito della più grande malattia, del male maggiore che ci condannava alla sofferenza eterna. Per guarirci Gesù sacrificò la sua vita sulla Croce. Chi è stato capace di capire questa grande verità, come lo fece San Paolo, si impegnerà ogni giorno a ringraziare un dono così grande. E secondo l’Apostolo dei gentili, la maniera più eccellente si servire Dio è continuare la sua opera. Quindi la domanda giusta sarebbe: come posso io servire?

Basta guardare un po’ la realtà del mondo di oggi per confermare l’urgente necessità da Dio. A la radice de ogni sofferenza, di ogni ingiustizia, è il peccato. Non basta con sentire compassione davanti al dolore altrui, dobbiamo intervenire per farlo smettere. Soltanto Gesù può portare tutto il bene, quello eterno, e noi cristiani siamo chiamati a farlo conoscere. E’ urgente unirci alla missione della Chiesa, solo così potremmo ridare al mondo la pace che perse tanto tempo fa.
Fino al Cielo.

P. César Piechestein
ilpreteditutti

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