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martes, 25 de octubre de 2011

Tempo ordinario, XXX Domenica - Fare vita il Vangelo

Carissimi fratelli,
non è cosa semplice parlare del amore. Dio è amore. Quando Gesù nel Vangelo di questa domenica ci ha parlato dei comandamenti principali, ci ha ricordato che tutto si riassume nel amore a Dio sopra ogni cosa e al prossimo come a noi stessi. Si dice subito, però è il compito della nostra esistenza.

Tutti sappiamo che il Signore ci ama. Se qualcuno ha qualche dubbio, basta dare uno sguardo alla Croce di Cristo. Gesù morto sulla Croce è la suprema prova dell’amore di Dio per l’umanità. La Croce ci parla di amore. Perciò non possiamo concepire un amore senza croce.

Allora sempre possiamo affermare che per amare c’è bisogno di una croce. Per amare dobbiamo essere capaci di pensare prima nell’essere amato, capaci di rinunciare, di negare noi stessi, dando la precedenza sempre a l’altro. Questo si applica nel amore a Dio tanto come nel amore al prossimo. Quindi se non siamo disposti al sacrificio, a lasciar perdere i nostri interessi, le nostre necessità, alla fine, il nostro metterci sempre in primo luogo, non riusciremo mai ad amare.

Questa volta Gesù ci propone una sfida primordiale nella vita cristiana autentica. Se vogliamo amare in verità, dobbiamo lasciarci guidare dalla Croce, dal suo esempio. Amare è bello, però non è facile. L’amore per la sua natura ci fa uscire da noi per andare all’incontro del fratello. Senza la croce della propria negazione non ci sarà mai possibile.
Fino al Cielo.

P. César Piechestein
ilpreteditutti

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