Carissimi fratelli,
ci sono alcune domande che dobbiamo rispondere per andare avanti per la strada giusta. Una di quelle è: qual’ è lo scopo della nostra vita, il senso della esistenza umana? Domenica scorsa Gesù ci ha ricordato che il centro della legge è l’amore, a Dio sopra ogni cosa e al prossimo come a noi stessi. Questa volta è Lui che ci ricorda che questo amore non è soltanto un bel sentimento.
L’amore cristiano si chiama carità. Non è semplice frutto delle forze umane, ma opera della grazia di Dio che agisce dentro di noi. Questo amore si traduce in opere di bene,perciò i cristiani sempre si distinguono perche sono servi. Lo stesso Cristo ci ricorda nel Vangelo d’oggi che chi vuole essere il primo dovrà essere lo schiavo di tutti.
Questo non lo avevano capito i farisei e gli scrivi. Perciò Gesù si lamenta di questo desiderio loro di apparire, di farsi vedere. La motivazione del discepolo di Cristo non può essere l’amore proprio ma l’amore a Dio. Nell’umiltà è la rinuncia si fa il vero bene, perché si pensa prima nel bene altrui, nella salvezza delle anime, nella felicità eterna.
Oggi il Signore ci chiama a servire sempre senza aspettare niente a contraccambio. Se approfittiamo ogni opportunità che la vita quotidiana ci offre per fare il bene, non avremo mai tempo per raccogliere complimenti ne ringraziamenti. Tutto ciò lo aspettiamo dal Padre che ci lo darà in abbondanza quando andremo da Lui nella vita eterna.
Fino al Cielo.
P. César Piechestein
ilpreteditutti