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jueves, 21 de julio de 2011

Tempo Ordinario, XVI Domenica - Fare vita il Vangelo.

Carissimi fratelli,
il Signore continua a presentarsi come un contadino, è Lui chi vuole farsi vedere come uno che aspetta dei frutti. Questa volta però c'è qualche problema con il seme, quando benché Lui ha dato del buon seme, il nemico ha messo anche il seme della zizzania. Alla fine crescono insieme il frumento e l'erba cattiva. La cosa strana è che quando i suoi operai vogliono andare a togliere la zizzania il Signore chiede di lasciarli stare insieme fino alla raccolta.

Non è così che si fa di solito. Normalmente l'erba cattiva si toglie subito perché fa concorrenza con il frumento. Quindi il Signore ci vuole dare qualche segno in questo fatto. Siccome il giorno della raccolta è il Giudizio Finale, dobbiamo capire che questa è una manifestazione della misericordia di Dio. Lui conserva sempre la speranza ed è convinto che la zizzania (i figli del maligno) possono convertirsi. Il Padre ritiene importante dare del tempo a tutti perché possiamo lasciare la nostra vita d'erba cattiva per diventare frumento.

Ci lascia anche la idea della misericordia del Signore che non condanna nessuno, perchè mentre ci sia vita, ci sarà la speranza. Così che nessuno di noi deve mai giudicare mai i nostri fratelli, perchè tutti siamo in capacità di trasformarci, sempre riconoscendo che sarà opera della grazia di Dio.

Dobbiamo anche riconoscere che nessuno è 100% frumento, sempre abbiamo qualche percentuale di zizzania da pulire, da purificare. Gesù ci chiama alla conversione personale, alla misericordia verso il prossimo e soprattuto a non perdere la speranza della salvezza. Tutti possiamo diventare frumento, tutti siamo chiamati alla santità, tutti siamo figli di Dio.
Fino al Cielo.

P. Cèsar Piechestein
ilpreteditutti

domingo, 17 de julio de 2011

Per lodare e adorare - Arderanno sempre i nostri cuori, Buttazzo Beltrami



Quando scende su di noi la sera e scopri che
nel cuore resta nostalgia
di un giorno che non avrà tramonto
ed avrà il colore della sua pace,

Quando scende su di noi il buio e senti che
nel cuore manca l'allegria del
tempo che non avrà mai fine
ed allora cercherai parole nuove;

e all'improvviso la strada sillumina;
e scopri che noti sei più solo;
sarà il Signore risorto a tracciare il cammino
e a ridare la vita

Arderanno sempre i nostri cuori
se la tua parola in noi dimorerà
spezza Tu, Signore, questo pane
porteremo al mondo la tua verità,

Quando all'alba sentirai la sua voce capirai che
non potrà fermarsi mai l'annuncio
che non avrà confini, che
riporterà nel mondo la speranza.

Gesù è il Signore risorto che vive nel tempo
è presente tra gli uomini,
è Lui la vita del mondo,
il pane che nutre la Chiesa in cammino

lunes, 11 de julio de 2011

Tempo Ordinario, XV Domenica - Fare vita il Vangelo.

Carissimi fratelli,

Chi semina sempre spera raccogliere, e mentre più grande sia la raccolta meglio. Nella parabola d'oggi il Signore ci spiega che è Dio il seminatore e il seme è la sua Parola, quindi la terra siamo noi. Non possiamo pensare di essere altri tipi di terra ma soltanto la buona, però anche quella buona ha prodotto frutto in diverse quantità: il trenta, il sessanta e il cento per uno.

Il vero problema è accontentarci con ciò che abbiamo prodotto. Non possiamo mai pensare che è abbastanza con ciò che amiamo Dio. Lui ogni giorno ci da prove abbondanti del suo amore e noi non possiamo fermarci soltanto a ricevere, senza amarlo in controcambio. Sicuramente mi direte che lo già lo amate ed sono convinto che è così, però sempre possiamo amarlo di più.

I santi sono stati quelli che non si sono accontentato mai, hanno cercato sempre di crescere nel amore, di migliorare sempre, di servire con una maggiore generosità, etc. Chi ama sa perfettamente che l'amore non conosce limite, non si ferma a calcolare, non misura ma si dona totalmente.

Oggi Gesù ci chiama a rendere dei frutti abbondanti. Sarà il nostro cuore e la sua grazia a muoverci, a non fermarci mai in questa strada verso la santità, verso l'amore perfetto. Sempre cercando di accontentare il nostro Seminatore.
Fino al Cielo.

P. Cèsar Piechestein
ilpreteditutti

lunes, 4 de julio de 2011

Tempo Ordinario, XIV Domenica - Fare vita il Vangelo.

Carissimi fratelli,

dopo quasi un mese di ferie ricomincio la nostra condivisione del Vangelo. Domenica scorsa abbiamo letto un pezzo molto sentito della Parola: “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro”. Una frase che molti hanno imparato a memoria perché conforta tanto nei momenti difficili. La mancanza capita quando ci fermiamo li e dimentichiamo ciò che viene dopo: Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita”. Quindi non c’è ristoro senza prendere il giogo.

Il nostro Gesù è un maestro di vita e non potrebbe mai farci diventare inutili. Lui ci da la forza, ci ha dato la intelligenza e tutte le capacità per servire, per costruire il mondo. Non possiamo pretendere che sia Lui a farlo tutto quando ha messo nelle nostre mani tanti doni che dobbiamo amministrare.

Ciò che ci stanca e opprime non è il lavoro o la vita, ma il peccato e l’allontanamento da Dio. Quando il nostro spirito non riceve l’aiuto dal Signore, non ha più la forza per andare avanti, quindi si stanca, si esaurisce. Gesù ci ha lasciato i sacramenti, soprattutto la Eucarestia, per nutrirci e darci la forza, il ristoro.

Oggi dobbiamo prendere il giogo dolce di Cristo, quello che ci farà trovare conforto, non perché non pesa ma perché il suo peso è leggero. Gesù non porterà il giogo per noi, ma lo farà con noi. Mai ci lascerà da soli. Essere i suoi discepoli significa lottare ogni giorno contro la nostra carne, per far vincere lo spirito, come lo afferma San Paolo nella seconda lettura.

Una vita lontana da Dio sarà sempre noiosa e vuota, e ci stancherà prima o poi. Soltanto Gesù ci rende felici e servirlo da senso alla nostra esistenza. Prendiamo il suo giogo dolce e riceviamo il suo aiuto attraverso la Messa e la preghiera quotidiane e saremo sempre confortati e gioiosi.
Fino al Cielo.

P. César Piechestein
ilpreteditutti